Piazza Armerina
La Città di Piazza Armerina sorge sui Monti Erei, nell’entroterra di Sicilia. Circondata da boschi rigogliosi e verdeggianti, si trova al centro di molte località di interesse paesaggistico, tra le quali il sito archeologico di Montagna di Marzo, quello di Philosophiana, la diga Olivo, il Parco naturalistico della Ronza.
È una Città ricca di storia, sono passati infatti 850 anni dalla sua ultima fondazione. Ricca di arte e cultura, i suoi monumenti raccontano di un passato glorioso e opulentissimo.
Il quartiere medievale è sormontato dall’imponente Cattedrale che, insieme al Palazzo Trigona, domina la piazza Duomo. Città delle cento chiese, oggi non ne rimangono così tante ancora in piedi, ma una buona parte di esse che possono essere visitate.
Un po’ più giù del Duomo domina la piazza omonima il Castello Aragonese, retaggio di una dominazione passata.
Numerosi sono i musei presenti a Piazza Armerina: la Pinacoteca Comunale, la Mostra del Libro Antico presso la Biblioteca Comunale (ex convento dei Gesuiti), il Museo Diocesano, il Museo del Palio, il Museo del Contadino, il Museo della Civiltà Mineraria.
Villa Romana del Casale
La Villa Romana del Casale, lussuosa dimora romana del IV sec. d.C., consta più di 3.500 metri quadrati di pavimentazione decorativa a mosaico, riconosciuta “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO.
La sontuosa Villa sembra sia appartenuta ad una potente e ricca famiglia romana, quella di un componente dell’aristocrazia senatoria dell’Impero, molto probabilmente si trattava di un Prefetto di Roma, ma altri studiosi propongono la tesi per la quale fu proprio un funzionario imperiale, il tetrarca di Diocleziano, Massimo Erculeo che commissionò la costruzione della Dimora.
I mosaici al suo interno, considerati tra i più belli e meglio conservati al mondo, raffigurano diversi cicli narrativi tra i quali si distinguono quelli dedicati alla mitologia e ai poemi di Omero, altri dedicati ai cicli della natura, alcuni rappresentano scene di caccia o di giochi degli aurighi presso il Circo Massimo; per non dimenticare le figure che hanno interessato da sempre le migliaia di turisti che hanno visitato la Villa, la rappresentazione delle donne in bikini.
La Villa è suddivisa in quattro zone: l’ingresso solenne con il cortile a forma di ferro di cavallo; la parte centrale dove vi è presente una corte con annesso un giardino; un’ampia sala, preceduta da un colonnato di forma ovale, che presenta tre absidi; ed infine il complesso termale, ad uso anche da persone esterne ai residenti, per il fatto che vi si poteva accedere anche dall’ingresso della Residenza.
La sontuosa Villa sembra sia appartenuta ad una potente e ricca famiglia romana, quella di un componente dell’aristocrazia senatoria dell’Impero, molto probabilmente si trattava di un Prefetto di Roma, ma altri studiosi propongono la tesi per la quale fu proprio un funzionario imperiale, il tetrarca di Diocleziano, Massimo Erculeo che commissionò la costruzione della Dimora.
I mosaici al suo interno, considerati tra i più belli e meglio conservati al mondo, raffigurano diversi cicli narrativi tra i quali si distinguono quelli dedicati alla mitologia e ai poemi di Omero, altri dedicati ai cicli della natura, alcuni rappresentano scene di caccia o di giochi degli aurighi presso il Circo Massimo; per non dimenticare le figure che hanno interessato da sempre le migliaia di turisti che hanno visitato la Villa, la rappresentazione delle donne in bikini.
La Villa è suddivisa in quattro zone: l’ingresso solenne con il cortile a forma di ferro di cavallo; la parte centrale dove vi è presente una corte con annesso un giardino; un’ampia sala, preceduta da un colonnato di forma ovale, che presenta tre absidi; ed infine il complesso termale, ad uso anche da persone esterne ai residenti, per il fatto che vi si poteva accedere anche dall’ingresso della Residenza.